Trani  70059  (BT)

Trani

Trani è il capoluogo della provincia di Barletta-Andria-Trani ed è ubicato, sulla costa del basso Adriatico, 50 km circa a nord-ovest di Bari.
La più antica attestazione di un insediamento nell'area attualmente occupata da Trani risale alla Tabula Peutingeriana (IV d.C.), in cui compare col nome di Turenum.
Le evidenze materiali relative a questo piccolo centro costiero tuttavia sono scarse per tutta l'età romana. Si tratta del mausoleo dei Bebii visibile fino agli ultimi anni del XIX secolo nel settore sudoccidentale della città, di una struttura muraria in opus reticolatum ubicato presso la stazione ferroviaria, di una scultura in pietra raffigurante un leone situata sul sagrato della chiesa di s. Agostino e di due iscrizioni onorarie dedicate agli imperatori Marco Aurelio e Costante reimpiegate rispettivamente presso Palazzo Beltrani e nella chiesa di s. Andrea.
In età tardoantica Trani fu sede episcopale, come è testimoniato dalla firma apposta al Concilio Romano del 501 dal vescovo di Turenum Eutichio e dalla presenza, al di sotto della Cattedrale romanica, dei resti di un edificio di culto.
Le fonti documentarie attestano che Trani nel IX secolo, sotto il dominio longobardo, era sede di un gastaldato ed era dotata di una cinta muraria caratterizzata da quattro porte (Porta Aurea o Antica, Porta Nova, Porta Vetere e Porta Vassalla).
Tra l'XI e il XII secolo si verifica un'ulteriore crescita della città che si arricchisce di nuovi edifici religiosi e civili.
Verso la fine del XII secolo si stabilirono all'interno delle mura la comunità ebraica, nel quartiere Giudecca, che occupò il settore occidentale dell'abitato, nei pressi di Porta Antica, e quella dei mercanti di Ravello che si insediò nelle aree circostanti Porta Vassalla.
Tra le testimonianze architettoniche religiose esistenti nell'XI-XII secolo, si segnalano: l'Ecclesia Maior dedicata a S. Nicola il Pellegrino (1099-1185), le chiese e annessi monasteri di s. Martino, s. Giovanni Evangelista, s. Paolo, s. Agata, ss. Trinità di Cava, s. Maria de Russis, la chiesa d'Ognissanti e, all'esterno del centro abitato, le chiese di s. Basilio, ss. Sergio e Bacco, s. Giorgio, s. Maria de Dionisio, s. Vito, s. Clemente, s. Spirito, ss. Giovanni e Paolo, s. Lucia, ss. Andrea e Toma, s. Antonio Abate, s. Giovanni della Penna dell'Ordine Gerosolimitano, s. Salvatore, s. Lorenzo, s. Leone, s. Marco, s. Maria della Cava e il Monastero di Colonna.
Importanti e sostanziali modifiche all'assetto urbanistico si devono all'iniziativa dell'imperatore Federico II di Svevia.
Negli anni trenta del XIII secolo, egli diede inizi ai lavori per la costruzione del castello (1223-1249) e della nuova cinta muraria che incluse i borghi e le aree di espansione al di fuori della fortificazione pre-normanna. Questo sistema difensivo era caratterizzato da due porte, poste a Est e a Ovest, e da cinque torrioni localizzati lungo il tratto meridionale.
Contestualmente, il potenziamento delle strutture portuali, in particolare degli attuali moli di s. Antonio Abate e di s. Lucia, accentuò la vocazione commerciale della città.
A seguito dell'espansione del tessuto urbano, durante l'età sveva si verificò lo stanziamento nei quartieri interni alle nuove mura di gruppi provenienti da altre città. Se da un lato crebbe la comunità di Ravellesi, dall'altro si insediarono colonie di Veneziani, Marsigliesi e Amalfitani. Inoltre, la fiorente comunità ebraica si dotò di quattro sinagoghe, che, nel corso del XIV secolo furono convertiti nelle chiese di s. Quirico e Giovita, s. Maria o Scola Nova, s. Leonardo e s. Pietro Martire.
Nel corso del XIV secolo, la grave crisi economica, i focolai di peste e gli eventi bellici legati agli interventi militari di Luigi d'Ungheria che coinvolsero l'intera Puglia determinarono un periodo di instabilità politica e sociale, che si tradusse per Trani in una stasi dello sviluppo urbanistico.
In questi anni si registrano delle opere di risistemazione di parte del circuito murario e la costruzione di loggiati e porticati a ridosso dei palazzi prospicienti l'attuale Piazza Cattedrale.
A partire dai primi decenni del XV secolo è stata rilevata una decisa ripresa economica della città, grazie in particolare alle fiorenti attività mercantili esercitate dalle famiglie aristocratiche e borghesi tranesi.
Questo periodo di prosperità trova riscontro in alcune residenze private edificate in questi anni, tra le quali si ricordano in particolare i palazzi Palagano e Caccetta e le dimore ubicate nella Giudecca e lungo l'attuale via Rodunto.
Le evidenze materiali e soprattutto le fonti documentarie testimoniano inoltre la contestuale realizzazione delle chiese di s. Salvatore, con annesso monastero, s. Simeone, s. Marco in Corte Canina, s. Marco (attuale s. Teresa) e degli edifici monastici di s. Chiara e s. Giovanni Lionelli.
Nel corso del XVI secolo Trani conobbe, rispetto al secolo precedente, un momento di ridimensionamento demografico, dovuto a frequenti focolai di peste, ed economico, soprattutto in relazione alla sua funzione di scalo portuale.
In questo periodo sul lato orientale del porto fu realizzato il Fortino e il castello fu interessato da notevoli trasformazioni, quali il rafforzamento del lato meridionale e la realizzazione di due bastioni a partire da due delle torri angolari.
Tra XVII e XVIII secolo si registra una netta ripresa generale favorita dalla ritrovata prosperità dei traffici commerciali determinati dal porto e dal fatto che Filippo II nel 1586 stabilì a Trani la sede della Sacra Regia Udienza della provincia di Terra di Bari.
Gli uffici di questa istituzione, che aveva competenze, penali, civili e amministrative, inizialmente erano situati nel Castello, ma successivamente si stabilirono nei palazzi de Angelis (1677), di Gennaro (1766) e Valenzano (1790).
La città, divenuta Capoluogo della Provincia, fu interessata da rilevanti interventi edilizi, in particolare in relazione al porto. Furono infatti prolungati i moli di s. Lucia e di s. Antonio, fu realizzato il molo di s. Nicola, a nord della Cattedrale, e fu consolidata la banchina.
In questi anni furono inoltre edificate le chiese di s. Teresa e di s. Domenico.
Nel 1792 fu costruito il teatro s. Ferdinando, primo teatro stabile dell'Italia Meridionale. Collocato originariamente nell'attuale piazza Teatro, l'edificio subì numerosi interventi di restauro sino alla definitiva demolizione, avvenuta nel 1958, in seguito ai considerevoli danni subìti nel corso del secondo conflitto mondiale.
A partire dal XIX secolo la città si estese al di fuori delle mura, verso est ed ovest, sviluppandosi in modo ortogonale intorno all'attuale via Bovio. La crescita edilizia continuò costantemente fino al 1890, anno della costruzione della stazione ferroviaria, che momentaneamente costituì il limite sud-occidentale della città, e riprese nei decenni successivi sia lungo la costa che verso l'entroterra.

Data ultimo aggiornamento: 24/09/2018

Sito Pluristratificato

Sito Pluristratificato (SP): ogni luogo in cui sia attestata una stratificazione di più attività antropiche attuatesi in tempi diversi, che abbiano lasciato di sì testimonianze ritenute di interesse culturale ai sensi del d.lgs. n. 42/2004 (c.d. Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Le città della nostra regione sono, da questo punto di vista, l’esempio più eloquente di Siti Pluristratificati: nella loro complessità morfologica, funzionale, stratigrafica, identitaria contemporanea, esse riflettono e ancora ripropongono le tante forme, funzioni, fasi di vita, identità attraversate, rivestite o interpretate nella lunga durata della propria storia.
Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
BTBIP000007

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