Galleria fotografica
È possibile navigare le slide utilizzando i tasti freccia
La Fondazione Ettore Pomarici Santomasi è ubicata nell’omonimo palazzo seicentesco che ospita le sale del Museo, la Pinacoteca, la Biblioteca, l’Archivio Storico e gli uffici amministrativi. Originariamente di pertinenza della Famiglia Santomasi, il palazzo passò poi, per diritto di successione, alla Famiglia Pomarici Santomasi. Nel 1917, in seguito alla morte dell’ultimo discendente della famiglia, Ettore Pomarici Santomasi, il palazzo e l’azienda agricola furono donati al Comune di Gravina e nel 1920, per disposizione testamentaria, nacque la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi con la Scuola di Agraria e di Caseificio, il Museo di Antichità e la Biblioteca. Attualmente a piano terra è possibile ammirare la collezione di maioliche di fabbricazione locale e di Laterza, prodotte dai noti ceramisti (Grue, Cappelletti e Gentile), insieme alla mostra degli abiti d'epoca (XVII-XIX secolo) che offrono una significativa vetrina delle tendenze del gusto e della moda attraverso i secoli. Sempre al pianterreno sono custoditi gli affreschi bizantineggianti provenienti da chiese rupestri presenti nel territorio gravinese e in particolare l’imponente “Cristo Pantocratore in trono” proveniente cripta di San Vito Vecchio (XIII-XIV secolo). Il primo piano è costituito dall’appartamento nobiliare, disposto in sette sale, tra le quali, meritano una particolare menzione, il ricco salone di rappresentanza in stile Barocco e Rococò, la camera da letto adornata da un importante baldacchino cinquecentesco e infine la cappella con un altare ligneo settecentesco, arricchita da oggetti devozionali e un pregevole dipinto che raffigura l’Immacolata Concezione. Di grande interesse artistico è il soffitto cassetto nato che impreziosisce l’elegante salone di rappresentanza. Al secondo piano è possibile seguire il percorso archeologico, distinto in due differenti sezioni: una di proprietà della Fondazione, l'altra in prestito permanente da parte dello Stato. Inaugurata nel settembre 1995 – previo accordo con la Soprintendenza Archeologica della Puglia – la mostra permanente intitolata “Aristocrazia e Mito” espone i reperti più prestigiosi rinvenuti con gli scavi nelle varie aree archeologiche della città, soprattutto a Botromagno. Sempre al secondo piano il percorso prosegue con l'esposizione di ben 1608 monete che testimoniano diverse fasi di coniazione e diffusione, tra le qualiun augustale coniato sotto il regno di Federico II di Svevia, con l'immagine del sovrano in veste imperiale. Dall'esposizione delle armi e delle divise, ordinate cronologicamente in tre nuclei dal 832 al 1918, si passa alla ricca collezione di opere pittoriche che annovera circa 263 tele, di cui una parte è stata ricollocata nella restaurata nuova pinacoteca, per apprezzarne un nuovo percorso museale. Emergono per valenza artistica ed espressiva la "Madonna col Bambino" e la "Disputa di Gesù tra i Dottori "di Francesco Guarini, il "San Sebastiano" di Ludovico Carracci e gli ovali raffiguranti le "Allegorie dei quattro Continenti", attribuibili a Saverio Persico. Degne di attenzione sono inoltre la Biblioteca e l’Archivio Storico che custodiscono più di 7000 volumi e un eccezionale numero di documenti, luoghi che hanno ottenuto il riconoscimento di “Interesse locale’’ con il Decreto del Presidente della Giunta della Regione Puglia n. 166 del 9 aprile 1986.
Data ultimo aggiornamento: 19/04/2021