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Il Museo del Mare Antico di Nardò ospita importanti reperti di età romana provenienti da indagini archeologiche effettuate nel mare e lungo la costa neretina. Inizialmente concepito per accogliere i resti della nave romana di S. Caterina, ha poi risposto a un progetto ben più ampio, Il paesaggio come museo. Archeologia della costa di Nardò, tuttora in corso, che si articola in un programma di ricerche di archeologia dei paesaggi marittimi, con scavi e prospezioni a terra e a mare, finalizzato a ricostruire le dinamiche di evoluzione e di popolamento della costa nei secoli, così come le rotte e i circuiti commerciali che la toccavano.Al suo interno, sono collocati diversi ritrovamenti della costa neretina. Un focus è dedicato al sito archeologico di Frascone, nella Palude del Capitano, e illustra, attraverso reperti e ricostruzioni, le diverse fasi di frequentazione del sito. La sequenza stratigrafica e le evidenze messe in luce permettono di ipotizzare l’esistenza di un edificio (villa) legato ad una proprietà terriera (fundus), che nasce in età romana repubblicana (II sec. a.C.), forse su un insediamento precedente, e continua a vivere fino alla prima età imperiale. A questa fase va riferito un tesoretto di denari d’argentoNella seconda metà del III sec. d.C. il sito viene occupato di nuovo, ma con tutt’altra funzione: vengono costruite abitazioni molto semplici, e in tecnica edilizia povera, a carattere utilitario, produttivo, forse stagionale, in un villaggio dedito ad attività legate al mare, in generale, e alla pesca in particolare, come dimostrano i numerosissimi pesi da rete in ceramica e in piombo rinvenuti, gli ami in bronzo, i chiodi a sezione quadrata di imbarcazioni, ecc. Il carattere manifatturiero dell’insediamento (o di questo settore dell’insediamento) è suggerito anche dalla massiva presenza di ceramica comune, mentre i resti ittici e malacologici sembrano alludere ad attività di trasformazione/lavorazione del pescato.Il museo ospita anche le anfore del relitto della nave romana di S. Caterina – Punta dell’Aspide,Accanto a questo nucleo principale sono esposti reperti provenienti da altri relitti, per esempio dal carico più antico (IV sec. a.C.) degli Scogli delle Tre Sorelle, sempre di anfore vinarie, così come rinvenimenti subacquei isolati.
Data ultimo aggiornamento: 12/01/2021