Grottaglie  74023  (TA) , Centro storico, via Corrado Mastropaolo 

Complesso della chiesa e del convento del Carmine – cripta (da età medievale a moderna)

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Ambiente ipogeo, individuato al di sotto della chiesa del Carmine a Grottaglie, in corrispondenza del navata sinistra prospiciente l’ingresso della sacrestia. La cripta, di cui si era completamente persa la memoria, è stata rinvenuta, completamente obliterata da materiali di risulta, nel corso di lavori di restauro nel 1998.L’ambiente è quasi certamente da identificarsi con la grotta citata dalle fonti in relazione alla fondazione, avvenuta nei primi anni del XVI secolo, della Chiesa del Carmine e dell’annesso convento. Dagli atti redatti dal notaio Andrea Galeone risulta infatti che tra i beni donati ai Carmelitani dal nobile sacerdote grottagliese D. Romano de Romano, per la fondazione della loro chiesa, oltre ad una sua villa con attiguo suolo, si annoverava una piccola cappella sita in una grotta. La stessa grotta viene citata sul finire del Seicento dall'abate Giovanni Battista Pacichelli, che nella sua visita di un giorno a Grottaglie, effettuata nel suo terzo viaggio in Puglia (1686), descrive la chiesa del Carmine che “sotto, in luogo humido, serba l'Altare della B. V.” La cripta è citata anche in una relazione anonima del 1684, conservata nell'Archivio Generale dell'Ordine Carmelitano (che costituisce una fonte fondamentale per la storia dell’Ordine a Grottaglie); la relazione specifica che la cripta donata da Romano conservava una immagine della Beata Vergine del Monte Carmelo, oggetto di un culto popolare particolarmente sentito. Tale immagine dovrebbe corrispondere al dipinto della Vergine del Monte Carmelo (noto non a caso anche con il nome di Madonna della Grotta), databile al XIV secolo e collocata nel XVIII secolo nella seconda cappella a sinistra della chiesa, dove è tuttora visibile; la storia della traslazione dell’immagine è riportata nello Status Conventus, redatto nel 1703 da don Paolo D’Alessandro (1659-1744).Se, come è quasi certo, l’identificazione tra la grotta citata dalle fonti e la cripta individuata al di sotto della chiesa è corretta, se ne deve dedurre che l’ambiente ipogeo deve essere stato realizzato necessariamente prima degli inizi del XVI secolo e probabilmente non oltre il XIV (se in effetti l’immagine della vergine era in origine custodita in essa); in origine doveva essere un luogo di culto rupestre, successivamente riadattato come cripta della chiesa cinquecentesca. Parte dell’apparato decorativo dell’ipogeo è databile al XVII secolo, per cui è verosimile che in questo secolo ed in quello successivo (quando, secondo le fonti, sarebbe stato traslato il dipinto) l’ambiente fosse ancora agibile. I materiali più recenti rinvenuti nello strato di riempimento che obliterava la cripta sono databili al XIX secolo, periodo al quale si data quindi il definitivo abbandono dell’ambiente ipogeo.All’ipogeo si accede tramite una scalinata, che introduce nell’ambiente in cui si trova l’altare. Il luogo di culto, orientato in senso NE/SW è costituito da due vani principali, affiancati latitudinalmente e separati da un muro di contenimento, realizzato in muratura e funzionale a sostenere le strutture soprastanti. L’ambiente in asse con l’ingresso, a pianta trapezoidale, presenta sul fondo un altare sormontato da piccole colonne tortili ricavate nel banco, al di sopra del quale si apre una nicchia in cui era forse conservata l’effige della Beata Vergine oggi nella chiesa superiore. L’ambiente contiguo a sud, a pianta rettangolare, è suddiviso nel senso della larghezza da una fila di due colonne a sezione ottagonale ricavate nel banco roccioso; lungo il suo lato destro (rispetto a chi accede) si trova una scalinata, realizzata in un secondo momento per consentire l’accesso alla grotta anche dall’esterno. Intorno al nucleo principale (rispettivamente sul lato sinistro dell’ambiente principale, alle spalle dell’altare e sul lato nord del vano rettangolare) si dispongono degli ossari a pianta rettangolare. La cripta era decorata con affreschi. Sulla parete di fondo dell’ambiente principale, ai lati dell’altare, sono visibili due gli affreschi raffiguranti Santa Caterina Martire e Santa Apollonia Martire, databili alla fine del XVII secolo; allo stesso periodo si data la decorazione geometrica e policroma del soffitto piano.

Data ultimo aggiornamento: 03/08/2020

Documenti

Notizie Storiche

Informazioni di vario argomento e di carattere sia generale sia specifico che consentono la ricostruzione storica delle vicende del bene

    Unità Topografica

    Unità Topografica (UT): unità minima che concorre a definire un Sito. La definizione si applica a qualsiasi tipo di evidenza archeologica e architettonica, in qualsiasi stato di conservazione, che risulti coerente per categoria, funzione e ambito culturale di riferimento. Alcuni possibili esempi di UT sono: una torre costiera, una casa padronale all’interno di una masseria, una domus all’interno di una città romana, una tomba all’interno di una necropoli, un battistero o una chiesa o un campanile all’interno di un complesso episcopale.
    Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
    TABIU001179

    Interpretazione

    Informazioni utili alla corretta e precisa lettura del bene: tipologia, categoria, funzione, tipo di evidenza e stato di conservazione
    Tipologia
    Luogo di culto rupestre
    Categoria
    Struttura per il culto
    Funzione
      Tipo di evidenza
      Strutture
      Stato di conservazione

        Cronologia

        Informazioni sugli estremi cronologici del bene
        Periodo storico
          Motivazione della cronologia

            Localizzazione

            Dati relativi alla localizzazione geografico-amministrativa del bene, alle modalità con le quali è stato individuato, alle tecniche con cui è stato localizzato e il supporto cartografico utilizzato, all’affidabilità del dato geografico
            Modalità individuazione
              Geometria
              Punto
              Metodo di localizzazione
              Ortofoto 2013
              Tecnica di georeferenziazione
              Rilievo da foto aerea senza sopralluogo
              Criteri di perimetrazione
              Il bene è stato posizionato sulla base delle indicazioni contenute in bibliografia
              Affidabilità della localizzazione geografico amministrativa
              Certo

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              Informazioni sulle eventuali relazioni del bene con altri beni secondo la logica del contenuto/contenitore e sulle eventuali altre relazioni dirette
              Bene contenitore

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              Proprietà Ente religioso cattolico
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