Situato a 3 km dal centro abitato, il primo accenno sul santuario lo troviamo in una bolla inviata da Papa Alessandro III nel 1180 a Stefano Vescovo di Monopoli, per confermargli la giurisdizione ecclesiastica su di esso. Secondo la tradizione, la Vergine Maria con un'apparizione indicò lei stessa, lasciando un'orma del piede sulla roccia, il punto preciso dove voleva che sorgesse il santuario. Il terreno circostante cosparso di reperti ceramici d'epoca romana e medioevale, il rinvenimento di tombe e di un capitello bizantino, lasciano supporre che il santuario sorga sulle rovine di un centro abitato, che aveva tra le strutture urbane, una chiesa paleocristiana. La Vergine d' Ibernia è la Madonna dell'abbondanza, della vita e della felicità, connesso con il culto di Cibele. Agli inizi del 1900 fu rinvenuta durante lavori agricoli una moneta romana di Vespasiano.
Il complesso cultuale si compone di due edifici: una piccola cappella forse corrispondente all'originario luogo di culto con frammenti scultorei reimpiegati nelle murature esterne e una chiesa più grande che costituisce il santuario vero e proprio. Presenta un impianto a croce latina a tre navate con volte a stella nella centrale e volte a spicchi nelle laterali e grande transetto.
Data ultimo aggiornamento: 24/09/2018